Creativita’ SI, Creativita’ NO! Parte 1
È importante la creatività?
Conta più il cervello “creativo” o quello “logico/razionale”?
E' un tema che ultimamente è tornato alla ribalta.
Qualche mese fa girava su facebook un “test” che serviva a determinare se sei “creativo” oppure “logico/analitico”.
Poi è venuta fuori la campagna virale Freelance si, Coglione-NO che ha posto l'accento sulla presunta scarsa considerazione di cui godono i lavori cosiddetti “creativi”.
Ma l'input che mi ha spinto a scrivere questo post (e il prossimo) è stata una discussione su linkedin.
Questa discussione mi ha rattristrato parecchio, perchè mi sono reso ancora più conto di quanto sia difficile per alcune persone uscire dagli schemi mentali in cui sono imprigionati!
Ma torniamo alla domanda originale, “è meglio essere “creativi” oppure “logico/analitici”?”
Dunque, per farti capire subito come la penso, a me questa domanda suona più o meno così:
è meglio avere la gamba destra O quella sinistra?
In Italia la creatività è una competenza decisamente sottovalutata, ci sono tutta una serie di ragioni socio-economiche per cui questo accade, ma non è di questo che ti voglio parlare (se vuoi saperne di più scarica l’eBook Gratuito sulle Mappe Mentali).
Fatta questa considerazione penso sia scontato che “è meglio essere “creativi” E “logico/analitici”, non credo ci siano dubbi a riguardo!
Capisco che possa essere molto difficile uscire dallo stereotipo:
"creatività = competenze artistiche di cui non so che farmene e che comunque non riuscirei mai imparare"
Ma saper usare la parte creativa del tuo cervello è molto più di questo, non significa trasformarsi in un frikkettone che perde il suo tempo in attività dalla dubbia utilità, significa invece diventare un manager (o imprenditore) con i controco....ni che, invece di saltellare a fatica su una sola gamba, corre spedito su tutte e due!
Capisci cosa intendo?
In particolare, in questo articolo, voglio dimostrare un paio di tesi (della terza e della quarta me ne occupo nel prossimo articolo):
1) La parte creativa del tuo cervello serve e serve anche parecchio!
2) La parte creativa del tuo cervello serve, ma solo se la integri a quella logica/organizzativa!
3) Imparare ad usare la parte creativa del tuo cervello porta automaticamente ad un miglioramento esponenziale delle tue capacità logico/analitiche
4) Chiunque (tranne forse gli ingegneri duri e puri che ormai sono spacciati bontà loro :-)) può imparare ad usare la propria mente creativa.
1° Tesi: Il cervello CREATIVO ti serve!
Cos’hanno in comune TUTTE le attività che svolgi quotidianamente?
Che ne so, la definizione della strategia aziendale, un progetto, una riunione, una negoziazione...dico proprio tutte le attività, dalla più semplice alla più complessa!
Ok, prima che ti spacchi la testa a cercare risposte cervellotiche ti do subito la soluzione che in realtà è semplice semplice:
hanno tutte un “PRIMA”, un “DURANTE” e un “DOPO”!
Te l’avevo detto che era facile 🙂
Ora, se dovessi dire quale delle 3 fasi ha maggior impatto sul risultato finale, quale sceglieresti?
Siiii lo so che contano tutte, ma se dovessi assegnare delle percentuali?
Il peso maggiore ce l’ha il "PRIMA", quanto meglio ti prepari infatti tanto maggiori saranno le possibilità che il risultato sia quello desiderato.
Questo concetto è molto evidente per esempio nello sport, una squadra di calcio si allena tutta la settimana per i 90minuti della domenica, un pugile prepara un incontro allenandosi duramente per diverse settimane, e un atleta olimpico passa addirittura 4 anni finalizzati al farsi trovare pronto al momento opportuno, a nessun atleta verrebbe in mente di affrontare una gara senza un’adeguata preparazione.....
.....ma si può dire lo stesso nel mondo del lavoro “normale”?
Purtroppo no, prova a pensare a tutte le volte che ti hanno convocato per una riunione urgente dell’ultimo minuto o che ti sei trovato in mezzo ad un progetto senza capo né coda, con obiettivi poco chiari e strategia tra il confuso e l’indecifrabile, sai di cosa sto parlando vero?
In teoria lo sappiamo tutti, una buona pianificazione è un ottimo investimento che pagherà i suoi dividenti sotto forma di:
- problemi evitati,
- aspettative soddisfatte
- minore stress
- …
questo nella teoria però, perché nella pratica ci sono un paio di ostacoli non proprio semplicissimi da superare:
1) La cultura “tirannica” dell’urgenza
2) L’incapacità e la disabitudine ad usare l’emisfero destro (“quello creativo”, che da adesso identificherò con Emisfero D, così non mi tocca ripeterlo ogni volta )
Sulla tirannia dell’urgenza non mi soffermo a lungo, ne ho già parlato in diverse occasioni e non voglio tornarci sopra ora.
Penso sia abbastanza chiaro che se ti convocano ad una riunione con mezzora di preavviso, difficilmente avrai il tempo per prepararti adeguatamente!
E penso che sia improbabile che uno che è così “intelligente” da gestire le riunioni in questo modo riesca a fare le cose come si deve, diciamo che se l'obiettivo è quello di sprecare le risorse aziendali e le energie nervose delle persone, questa è la strada giusta.
Ma lasciamo da parte la cultura dell’urgenza e concentriamoci invece sulla difficoltà che hanno le persone ad usare l’emisfero destro, iniziando proprio dal perché invece è necessario saperlo usare.
Perché l’emisfero D ti serve nella PREPARAZIONE?
Cosa fai (o perlomeno dovresti fare) nel PRIMA?
Ti prepari per l'esecuzione!
Accendi il cervello e inizi a pensare:
-) Perché devo fare questa cosa? (Scopo)
-) Cosa voglio ottenere? (Obiettivi)
-) Come penso di ottenerlo? (Piano d’azione)
-) Quali ostacoli dovrò superare? (Risk Analysis)
-) Quali informazioni mi servono? (Informazioni necessarie)
-) Di quali competenze ho bisogno? (Competenze mancanti)
-) Chi mi può supportare? (Richieste d’aiuto)
-) Come mi sento in relazione a questa attività? (Gestione delle Emozioni)
-) Etc. etc..……………
Ora, indovina un po’ quale parte del cervello è principalmente preposta a svolgere tutte queste attività?
Eeeeesattoooo, sono tutte attività legate all’emisfero destro, è lui che è principalmente preposto all’IMMAGINARE il futuro.
I (falsi) ostacoli da superare:
- eh ma come faccio a prevedere tutto?
- Nel mio lavoro ci sono troppi imprevisti.
- Non riuscirei comunque a fare una pianificazione perfetta.
- Ci sono troppi fattori che non dipendono da me
- etc. etc.
Mai sentito (o pensato) cose del genere?
Tranquillo, sono pensieri perfettamente normali e del tutto giustificabili…purtroppo utili come infilarsi un dito nel naso per far colpo su una bella ragazza :-)!
Sai qual è il VERO ostacolo che devi superare?
⇒ che NON sei più abituato ad usare al meglio l’emisfero destro!
Non è il contesto esterno che ti condiziona, ma quello interno, tutto ti sembra estremamente confuso e difficile da fare perchè non sei abituato a svolgere questo genere di attività.
Non sei abituato a svolgere questo genere di attività perchè fatichi ad usare l’immaginazione e la visualizzazione!
Poi, siccome a nessuno piace sentirsi un incapace o un incompetente, il cervello cerca (e trova) delle scuse, dei motivi che servono a giustificare il fatto che non puoi pianificare o che puoi farlo ma solo in maniera molto approssimativa e così si va direttamente al "DURANTE": "intanto iniziamo, poi vediamo come va"!
Aspetta che te lo ripeto con altre parole:
1) Non sei abituato ad usare l’emisfero destro e quindi trovi le attività di sua competenza (immaginare, pensare fuori dagli schemi, etc.) estremamente difficili da eseguire
2) Non trovando una soluzione a questo problema, cerchi quindi una giustificazione, una ragione valida per non farlo.
Non trovi che il cervello sia fantastico?
In un modo o nell'altro ci da sempre ragione!
Tutto questo però ha una "piccola" conseguenza negativa che, per dirla all'ammmerigana, è:
“failing to plan is planning to fail”
Fallire nella pianificazione significa pianificare il fallimento!
Se parti con le idee confuse su cosa vuoi ottenere, come lo vuoi ottenere, quali saranno le difficoltà che dovrai affrontare, stai pur certo che non ti si chiariranno in corso d’opera…ma proprio proprio per niente!
Ora, magari il tuo caso è la classica eccezione alla regola, nella tua azienda le cose si fanno per bene, si lavora in maniera intelligente e raramente i progetti vanno fuori tempo massimo o extrabudget, ma se non è questo il caso, fai una riflessione su quanta attenzione riservate alla pianificazione e vedrai che non mi sbaglio poi di molto!
L’emisfero D ti serve nel PRIMA, ma anche nel “DURANTE”!
Se sei stato bravo a pianificare bene le tue attività, succedono tutta una serie di belle cose:
- Hai un maggior controllo della situazione, sai dove vuoi andare e come vuoi arrivarci.
- Conosci in tempo reale lo stato di avanzamento dei lavori.
- Hai già pensato a possibili pericoli da evitare e ostacoli da superare.
- Hai un metro di paragone che puoi usare per la prossima pianificazione di un evento simile
- Etc etc
E' chiaro vero perché è così importante imparare bene a pianificare?
Ma qui nessuno è il Padreterno, ci sono comunque delle cose realmente al di fuori del nostro controllo o che proprio non si potevano prevedere...cosa fai se ti ritrovi in una situazione del genere?
Magari è un problema completamente nuovo, mai visto prima e che non hai proprio idea di come risolvere?
Indovina indovinello, che parte ti serve del tuo cervello?
Eeeeesattoooo, hai bisogno del tuo emisfero D, quello che ti aiuta a trovare la soluzione anche quando la soluzione sembra non esserci.
È l’emisfero destro che ti consente di vedere le cose da diversi punti di vista, fino a quando non trovi quello che ti serve per risolvere il problema.
È l’emisfero destro che ti consente di generare un numero sufficiente di soluzioni per poi scegliere quella più adatta allo scopo.
È l’emisfero destro che ti da la fiducia di poter trovare una soluzione, perché sai che sarà sufficiente cercare e prima o poi la trovi sta benedetta via d’uscita!
Ogni volta che devi trovare una soluzione ad un problema, hai bisogno di accedere al tuo emisfero D, altrimenti continuerai a ripetere la stessa azione, anche quando questa NON funziona.
Prima ti accennavo della discussione su Linkedin che mi ha spinto a scrivere questi post.
Te la racconto perché è significativa di quanto le persone siano disabituate a pensare fuori dai soliti schemi (tra parentesi metto i miei commenti):
Tizio: possibile che ho mandato decine e decine di CV ad annunci che sembravano scritti apposta per me e nessuno mi ha calcolato? Esistono altre vie per provare ad ottenere migliori risultati? (Tizio cerca una soluzione alternativa a quello che sta facendo) Io: non ottieni risultati perché mandare CV è del tutto inutile, devi cambiare approccio e cercare delle soluzioni alternative, guarda se questo articolo può esserti utile: Caio: io so usare SAP e parlo inglese (due competenze che non fanno una gran differenza nel mercato di oggi, perché l’inglese si da per scontato e imparare un modulo di SAP non è mica come diventare un ingegnere aerospaziale), le ho provate tutte (= ho provato solo a mandare CV in tutte le salse possibili e immaginabili) ma sono due anni che sono a spasso. Ti consiglio di mandare CV anche all’estero (Caio non riesce a risolvere il suo di problema ma da dei suggerimenti che, guarda caso, hanno sempre a vedere con il fare la stessa cosa: inviare CV). Tizio: proverò anche questa…(Stava cercando una soluzione alternativa ma ripiega su una variante della stessa che stava adottando anche lui) Sempronio: Tizio, mandami il cv che te lo correggo, magari è per quello che non te lo prendono (certo come no, il problema non è che ci sono migliaia di annunci fasulli e che gli HR i CV manco li guardano più da quanti ne ricevono ogni giorno...è un problema di come è scritto il CV, due ritocchini e vedrai che le offerte fioccheranno). |
Ora, a me questa discussione mi ha fatto riflettere profondamente e ti confesso che mi ha lasciato con l’amaro in bocca.
Mi ha lasciato con l’amaro in bocca perchè mi dispiace vedere delle persone talmente abituate a ragionare “negli schemi” da non riuscire ad uscirne neanche quando sono disperati e i fatti gli hanno ampiamente dimostrato che la strada che stanno percorrendo non funziona.
Se posso capire che, quando le cose vanno bene e uno è tutto sommato soddisfatto dei risultati che sta ottenendo, magari tutta sta volontà di cambiare non ci sia…non riesco proprio a capire perchè uno si ostini a non cercare di cambiare una strada che non lo porta da nessuna parte!
Ma se è due anni che mandi CV e manco ti rispondono, non ti viene il dubbio che questa strada non funziona poi molto?
Vuoi provare a cercarla un’alternativa o ti piace proprio cercare di rompere il muro a testate?
⇒Non sanno più usare l’emisfero D del cervello!
Se non riesci ad uscire dai soliti schemi, a pensare “out of the box” (come direbbero sempre sti benedetti ammmerigheni) a cercare delle soluzioni diverse da quella che hai adottato finora, ad un certo punto la rassegnazione prende il sopravvento e avrai l'impressione di
"le ho provate tutte ma non c'è proprio soluzione".
Quando un mio coachee mi dice una cosa del genere gli chiedo immediatamente di specificare bene cosa significa quel "le ho provate tutte", nel 99% dei casi è "ho provato la stessa cosa in mille modi diversi e con maggiore intensità", capisci che non è la stessa cosa di aver tentato 10 strade diverse senza trovare una via d'uscita!
L'emisfero D ti serve, ti serve per immaginare il futuro, per trovare soluzioni alternative, per vedere le cose in maniera diversa da come le stai vedendo, ti apre delle opportunità che non riesci a vedere quando usi solo il pensiero logico/analitico!
2° Tesi: L’emisfero Destro serve ma solo se usato insieme al Sinistro!
Nel 1994 ho iniziato a studiare russo all’università.
Avevo intuito (emisfero D.) che sarebbe stata una lingua utile e “spendibile” per il futuro, ho passato un mese a San Pietroburgo per perfezionare la lingua e sono arrivato ad un discreto livello...mi sono informato per fare la tesi sulla Russia.
Ci avevo visto giusto, basta andare un po’ in giro per rendersi conto che il mercato dei ricconi russi è un buon mercato da cavalcare, sapere il russo è decisamente una bella carta da avere in mano…carta che però io non ho!
Finita l’Università non l’ho più parlato e si sa che: “use it or lose it”...adesso riuscirei giusto ad ordinare una birra!
La mia buona intuizione è stata del tutto inutile, è mancata la parte “sinistra” del cervello, quella della pianificazione, dell’identificazione degli obiettivi e dei passi necessari per raggiungerli e della consapevolezza che c'è un prezzo da pagare per raggiungere l'obiettivo.
Una buona idea è del tutto inutile
se non viene supportata dalle azioni!
L’emisfero destro da solo non basta, c’è bisogno anche di quello sinistro per dare concretezza e organizzazione alle idee, alle intuizioni e alla tua Visione.
E' inutile avere 1000 idee se poi non ne porti avanti neanche una.
E' inutile usare la tua parte creativa se poi non la incanali usando la tua parte logica e analitica.
E' chiaro adesso perchè ti serve saper il tuo cervello creativo e ti serve saperlo abbinare con quello logico/analitico?
Bene, nel prossimo post ti mostrerò come lavorare sulla tua creatività porta inevitabilmente ad un aumento esponenziale della tua organizzazione e che tutti, ma proprio tutti (Ingegneri inclusi :-)), possono sviluppare la loro creatività.
BUONE MAPPE MENTALI
EUGENIO
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Caro Eugenio, é la base del "vecchio" pensiero laterale o "Lateral Thinking" se preferisci il russo ;-)). Attendiamo il 2° post. Grazie per entrambi !
Grazie Paolo,
solo che se Buzan sente pensiero laterale (di Edward de Bono) al posto del suo pensiero radiante mi scomunica 🙂
w le mappe mentali e la creatività.
confesso che quando ho visto il "w" iniziale mi sono spaventato…mi sono venute in mente le scritte che vedevo sui muri quando ero bambino (e che non inneggiavano alle mappe mentali) 🙂
daccordissimo, cosa consiglieresti allora di fare nell'esempio di Tizio che cerca lavoro? anche a me è successo appena finita la scuola superiore! inoltre avrei un amico che fa proprio come Tizio. grazie ciao (aspettto il prossimo post)
Ciao Janette,
premesso che non è semplice dare "suggerimenti" generici, gli direi esattamente quello che ho scritto nell'articolo ( http://www.mappementali.net/2014/02/05/sei-un-dirigente-prepara-il-piano-b/ 😉 , di cambiare approccio e di iniziare a vedere la situazione da diversi punti di vista.
Il problema in questo caso è che, una persona che ha l'emisfero destro "spento" è anche sfiduciata, perchè nonostante gli sforzi non riesce a cambiare punti di vista e continua a pensare di poter fare solo quello che sta facendo (in questo caso mandare CV per la tua attuale occupazione).
Tutto questo è reso ancor più difficile dallo stress generato dall'essere senza occupazione, capisco che sia controintuitivo ma, la cosa migliore da fare per chi si trova in questa situazione è prendersi del tempo per capire cosa si vuole veramente fare…invece di seguire l'istinto "oddio mi devo trovare assolutamente un posto di lavoro", mettere in stand by questo pensiero e dire: "ho l'opportunità di creare il mio futuro, cosa mi piacerebbe fare?", generare un numero N di idee e poi iniziare a valutarle, spegnendo quella vocina che ti censura immediatamente (e così facendo ti chiude tutte le porta)
Ciao Eugenio, una domanda: quando parli del “PRIMA”, un “DURANTE” e un “DOPO” e descrivi la fase del PRIMA attribuisci la pianificazione e la definizione degli obiettivi all'emisfero destro, poi verso fine dell'articolo alla parte "2° Tesi: L’emisfero Destro serve ma solo se usato insieme al Sinistro! " dici che la pianificazione e gli obiettivi fanno parte dell'emisfero sinistro…puoi spiegare meglio questa cosa (sono sicuro che la contraddizione è solo apparentemente 😉 )
Ciao Alfonso,
la domanda non mi è chiarissima ma provo a rispondere lo stesso cercando di intuire cosa intendi dire.
Il concetto da capire è questo,
-) prima-durante e dopo sono strettamente correlate
-) gli emisferi ti servono entrambi
Questo non significa che una fase la fa un emisfero e l'altro dorme (infatti ho scritto apposta che l'emisfero è "principalmente preposto").
Nel prima si "immagina" il risultato che si vuole ottenere, questo è un lavoro di
-) immaginazione
-) esperienza
-) riorganizzazione
una volta che hai fatto la fase "esplorativa", per la pianificazione ti serve la parte "logica" del cervello, in cui tu per esempio fai uso anche dell'esperienza che hai sull'argomento e gestisci le cose secondo le metodologie manageriali di riferimento.
Quello che volevo mettere in risalto è che, se uno dei due emisferi lavora a regime ridotto, hai un problema, perchè ti mancherà sempre un pezzo.
Se hai delle idee geniali, ma ti manca l'organizzazione e la voglia di metterle in pratica, le tue idee saranno spazzatura.
Alla stessa maniera (e di questo parlo nel prossimo articolo), se vuoi pianificare senza aver prima esplorato a fondo la situazione, ci saranno ennanta cose che ti torneranno indietro sotto forma di "imprevisti"
Ti ho risposto?
Perfetto grazie 😉
De Nada Alfonso 🙂
Caro Eugenio olmetto io sarei interessata a portare avanti la tua teoria penso mi manchi la parte organizzativa cosa devo fare? Fai corsi ? Vendi libri? Fammi sapere grazie
Ciao Virna,
grazie per l’interessamento.
Se non l’hai già fatto, inizia scaricando il materiale gratuito che trovi nel blog e studialo:
http://www.mappementali.net/corso-gestione-del-tempo-gratis/
Poi leggi anche la pagina informativa del corso pubblico in cui insegno come organizzarsi in maniera più veloce ed efficace usando le Mappe Mentali:
http://www.mappementali.net/corso-di-time-stress-management/
Se hai bisogno di altre informazioni scrivimi pure,
a presto
Eugenio
[…] precedente articolo sulla Creatività ti ho parlato del perché la parte creativa del tuo cervello ti serve e ti serve ancora […]
Bell'idea quella di chiarire a cosa serve l'emisfero D, sono d'accordo che se ne discute poco…..Io penso che tutti noi utilizziamo sempre entrambi gli emisferi. Ciò che faccio è soprattutto determinato in prima battuta dall'"idea" che mi sono fatto della situazione che vorrò/dovrò vivere…cioè dall'"immagine mentale" che mi sono creata……essa determinerà l'atteggiamento che assumerò e quindi tale atteggiamento genererà il comportamento che attuerò…..chennedici? Piero
Ciao Piero,
ovviamente non posso parlare per te che, considerato che conosci l'argomento, probabilmente sei più abituato ad usare anche l'emisfero destro.
Per quel che riguarda la maggior parte delle persone penso che:
1) tutti possano imparare e abituarsi ad usare anche l'emisfero D (e di questo parlerò nell'ultimo articolo sul tema "creatività")
2) la stragrande maggioranza delle persone non lo usa per niente o lo usa in piccolissima parte. Lo vedi dalla mancanza di creatività delle persone anche nel risolvere i piccoli problemi.
La mia idea è che il nostro sistema scolastico ed educativo ci abbia portato a pensare che la "logica" sia più importante della "creatività" (semplicizzo i concetti ovviamente), perchè un "creativo" fa più fatica di un ingegnere a trovare lavoro.
Inoltre, e questo lo noto ancor di più ora che ho un bimbo piccolo, fin da piccoli si tende a voler censurare "l'errore".
Questo porta al "giudizio continuo" che è il vero killer della creatività (anche di questo parlo nel prossimo articolo)
[…] http://www.mappementali.net/2014/03/12/creativita-si-creativita-no/ […]
un pò di creatività servirebbe ai nostri cari politiici
Bravo Eugenio, è sempre interessante leggerti!
Son d'accordo con te su tutto, ma in particolare mi ha rinfrancato leggere che c'è qualcuno che si rende conto che in Italia la cretività è vista quasi in modo negativo, mentre all'estero è tenuta in grande considerazione.
A me piace pensare out of the box, ma per sopravvivere in Italia spesso devo impormi di non farlo. 🙁
Ciao, alla prossima,
Fiamma
Ciao Fiamma,
grazie per il tuo feedback.
Il fatto che la creatività sia così poco “apprezzata e riconosciuta” in Italia è per te un vantaggio per il principio che:
“in un mondo di ciechi chi ha un occhio solo ci vede benissimo”.
Hai quindi una possibilità concreta di differenziarti dalla massa.
Questo però solo se riesci ad integrare la tua creatività con la parte “logica/analitica”, quindi non devi spegnere la tua parte creativa ma lasciarla libera di volare e, in un secondo momento, accendi la parte “logica/analitica” chiedendoti:
“come posso sfruttare questa mia capacità creativa per differenziarmi dagli altri in un mercato per me profittevole?” 😉
CLAP, CLAP, CLAP! 🙂
Davvero complimenti Eugenio! Dire che è un articolo interessantissimo è dire ancora poco!
La frase “failing to plan is planning to fail” è una vera chicca: posso cinguettarla sul mio profilo?
Lo sai benissimo che io e te siamo sulla stessa lunghezza d'onda, però a me ad esempio non piace pianificare tutto dalla A alla Z ma preferisco lasciare qualche piccolo "buco" in modo da reagire e lasciare spazio alla creatività scatenata dall'adrenalina messa in circolo dalla situazione problematica da risolvere. 😉
Insomma nella progettazione ci sono imprevisti prevedibili (known unknowns) e imprevisti imprevedibili (unknown unknowns). Il limite per tracciare la linea di confine tra questi due imprevisti nella progettazione non è facile individuarlo.
Buona giornata
Michele
Ahah Michele,
standing ovation quindi 🙂
Non è un problema di cosa ti piace o meno fare, ma di cosa è più utile e funzionale a raggiungere i tuoi obiettivi.
Detto questo è un errore pianificare a “tappo”, nel senso di colmare ogni buco del proprio tempo, questo appunto per quello che dici tu, ci saranno sempre degli imprevisti che esulano dal nostro controllo e che vanno tenuti in considerazione.
Considera che, sviluppando l’emisfero destro, gli imprevisti prevedibili calano di parecchio, sugli altri non si può fare granchè per prevederli ma, anche in questo caso, l’emisfero destro ci viene in soccorso per risolverli.
Sempre Buone Mappe Mentali
Eugenio
[…] primo ti ho parlato del perché ti […]
Ciao a tutti, credo proprio di avere capito e risolto tutto molto bene:
Tizio dovrebbe smettere di mandare CV: sarebbe bene che sia personalmente lui a consegnarli, magari anche all'estero, ma certamente dopo averli fatti correggere a sempronio…
tsè tsè…mappe mentali…non saprei che farmene!!! (chiaramente scherzo!)
Ottimo lavoro Eugenio, come sempre!!
ahah, Grazie Riccardo,
esattamente come dici tu, il CV consegnato a mano è molto più di impatto…altro che Mappe Mentali 🙂
a presto
Eugenio