Gestione dello Stress: perché se lavori sotto stress ci rimettete in due (tu e l’azienda)
3 anni fa, convegno di HR, un "Responsabile delle Risorse Umane" afferma con orgoglio:
"nella nostra azienda stiamo cercando di motivare i dipendenti per fare in modo che siano contenti anche se devono fermarsi dopo le 8 di sera".
...alzo la mano e gli chiedo: "non sarebbe meglio cercare un modo di far tornare i vostri colleghi dalle loro famiglie ad un orario decente, avendo raggiunto gli obiettivi e finito quello che devono fare?"
Buona visione 🙂
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Eccellente video Eugenio. I titolari devono investire per evitare delle rotture ai propri dipendenti onde possibile. Certo che i dipendenti devono metterci anche del suo, altrimenti si arriva al fanca…..mo. 🙂
Un saluto
Grazie Eduardo,
è verissimo quello che dici e mi da lo spunto per fare un'ulteriore considerazione.
I fancazzisti prosperano in un contesto di "tantissime ore di lavoro", perchè è molto facile imboscarsi in una realtà in cui si guarda in maniera eccessiva alle ore lavorate e non a quanto produci (basta fermarsi fino a tardi in ufficio per dare l'impressione di uno che si impegna tanto).
Il problema è che i risultati che ottieni non dipendono solo dalle ore "presunte" di lavoro, ma dipendono da quanto sei produttivo in queste ore, da quanto sei bravo a pianificare e gestire, da quanto investi nel tuo miglioramento, nelle relazione che hai con i tuoi colleghi etc. etc.
Quando spiego queste cose le persone mi dicono (alcuni esplicitamente, altri con il linguaggio non verbale)…"eh, ma sapessi quante cose ho da fare io"…si lo so!!!
So che hai meno da fare di Sheryl Sandberg, COO di Facebook, la quale ha detto
"io alle 5 esco dall'ufficio e vado a casa dai miei figli". Perché – secondo me – è da lì che si parte, da una migliore gestione del tempo. E dal rispetto dei tempi dei nostri figli.
ATTENZIONE che l'equazione "più ore = più risultati" è sbagliata nella maggioranza dei casi 🙂
Buone Mappe Mentali
Eugenio
Ciao Eugeno, complimenti per i video.. Mi invogli a partecipare ad uno dei tuoi corsi! 🙂
MI verebbe da commentare che, la differenza tra il tuo approccio e quello dei motivatori che riempiono il web con i loro corsi, uno in particolare ne è il Re, è che tu lavori su una metodologia per ridurre il distress, mentre l'altro approccio lavora sul "pompare" l'Eustress.. Anche se non avrei dubbi su chi puntare.. 😉
Ho capito bene?
Complimenti per il tuo lavoro.
Un saluto
Marcello
ciao Marcello,
sull’approccio degli altri onestamente non saprei cosa dire, è un discorso troppo generico e il mondo della formazione è veramente molto variegato (bisognerebbe scrivere un trattato per affrontarlo in maniera esaustiva).
Ti ringrazio anche per la stima ma eviterei soprattutto paragoni con Re…ho una grande autostima ma la presunzione l’ho abbandonata qualche anno fa, lui ha scritto la storia della formazione in Italia, io sarei contento se riuscissi ad aggiungere giusto un paio di paroline (Mappe Mentali PRO ;-)).
Fatte queste premesse provo a rispondere alla domanda.
Il “Self Management” che sta alla base di Mappe Mentali PRO prevede innanzitutto un lavoro personale e quindi è la persona (con il mio supporto ovviamente) che decide su cosa vuole impegnarsi.
La ragione per cui insisto molto sul discorso “distress” è semplicemente legata al fatto che il mio cliente tipo lavora fino a tardi, sacrifica la famiglia etc etc, quindi ha questo genere di necessità.
Io gli mostro come, lavorando meno ma “meglio”, aumenta la sua produttività e migliora la qualità della vita, innescando così un circolo virtuoso (e rompendo la spirale negativa in cui si trovano)
Il discorso Eustress invece è una reazione fisiologica che si ha in determinate situazioni, ad esempio una cosa è mettersi a studiare per l’esame quando mancano un paio di settimane, altra cosa quando mancano 9 mesi.
Francamente non so bene su cosa lavorano i “motivatori” (occhio però che nessun “mental coach” usa questo termine perchè è improprio), penso sia più una cosa legata alla visualizzazione della realizzazione di un obiettivo che un qualcosa legato all’adrenalina che genera l’eustress.
Penso che, soprattutto in ambito sportivo, siano delle tecniche estremamente efficaci (non è un caso che molti atleti che raggiungono grandi risultati abbiano delle persone che li allenano mentalmente), tuttavia non è il mio ramo e quindi non saprei dirti su cosa lavorano.
Spero di averti risposto in maniera esauriente e chiara 🙂
Buone Mappe Mentali
Eugenio
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