I 5 ERRORI che devi assolutamente evitare quando prendi una DECISIONE

Ho il sospetto che le persone non sappiano più prendere decisioni.

Sempre più spesso infatti vedo la gente compiere errori veramente ma veramente grossolani.

Il che non è esattamente una cosa da prendere alla leggera, visto che la qualità delle decisioni che prendiamo - O che non prendiamo - determina la qualità della nostra vita!

E infatti, agli iscritti alla mia newsletter, ho parlato a lungo dell’importanza di avere un processo decisionale che funziona.

Se ti trascini da tempo un problema, significa che hai preso delle decisioni che non ti hanno aiutato a risolverlo, da qui non si scappa.

In questo articolo quindi voglio darti:

1) una carrellata degli errori più comuni, evitali come la peste bubbonica e mi ringrazierai

2) un processo decisionale più strutturato e funzionale

ERRORI DECISIONI

Errore n° 1: NON PRENDERE ALCUNA DECISIONE

Decidere, anche sbagliando, è comunque sempre meglio che non decidere!

Di solito, quando non prendi alcuna decisione, sei frenato dalla paura di sbagliare (o di venir giudicato dagli altri)…e questo è veramente il peggiore degli errori che tu possa commettere!

Infatti, quando prendi una decisione, puoi valutare la bontà della tua scelta e, nel caso fosse necessario, modificarla.

Inoltre, avrai comunque fatto dell’esperienza, imparando qualcosa di nuovo e magari come comportarti in maniera diversa in futuro.

Diversamente, quando non prendi alcuna decisione, inconsciamente speri che il problema si risolva da solo…pessima, pessima, pessima abitudine da prendere.

Perché ogni volta che non decidi, il messaggio che mandi a te stesso è:

“mi sono fatto bloccare dalla paura, non mi sono preso le mie responsabilità, non sono stato capace di decidere”.

E la paura, (come la rabbia, il risentimento, la gelosia etc.) è una di quelle emozioni che si autoalimentano.

Più le vivi e più diventano grandi.

Nella vita purtroppo (o per fortuna, altrimenti sai che palle) commettiamo degli errori!

Ma farsi paralizzare dalla paura di sbagliare è veramente un errore molto stupido da fare, perché azzera qualsiasi possibilità di successo.

Errore n° 2: RIMANDARE LA DECISIONE

Subito dopo il non prendere alcuna decisione, c’è il prenderla troppo tardi.

Ho conosciuto mio Papà quando avevo 27 anni.

Non che ne sentissi particolarmente l’esigenza, ormai ero un uomo maturo e indipendente.

Però ad un certo punto qualcosa dentro di me mi ha fatto pensare:

“e se gli succede qualcosa? Potrei non avere più l’occasione di conoscerlo e lo rimpiangerei per tutta la vita”.

Quando anche la mia compagna (che fa il cardiologo) l’ha conosciuto, ha visto che non era esattamente in forma e ha deciso di sottoporlo ad una visita sotto sforzo…l’hanno trattenuto in ospedale e operato seduta stante.

Sono veramente felice di aver seguito il mio cuore e di non vivere con questo rimpianto.

Alcune decisioni sono “o adesso o mai più”.

Non ti si ripresenta l’occasione di conoscere una persona che non c’è più.

Non ti si ripresenta l’occasione di veder crescere tuo figlio.

Non ti si ripresenta l’occasione di cogliere al volo un’opportunità unica....

Esiste solo “oggi”, domani potrebbe anche essere troppo tardi!

Errore 3: DELEGARE LA DECISIONE A QUALCUN ALTRO

“Ne devo parlare con il mio socio”.

Era il primo corso che riaprivo al pubblico dopo tanti anni ed ero direttamente io a chiamare chi compilava il modulo a fine di questa pagina.

Nella mia innocenza gli ho risposto candidamente:

“ma guarda che non c’è bisogno di trovare delle scuse. Se non sei interessato puoi tranquillamente dirmelo, zero problemi per me, dico sul serio”

“No, no mi interessa davvero. Solo che Io e il mio socio prendiamo tutte le decisioni assieme”

“….Allora Ragazzi avete un grosso, GROSSISSIMO PROBLEMA.”

Un'impresa non può andare avanti se non esiste un processo decisionale corretto.

Era un concetto valido in tempi di vacche grasse, figurati in un periodo di crisi economica come questo!

E coinvolgere il tuo socio in un processo di risoluzione di un TUO problema, NON è un processo decisionale corretto!

È ovvio che per le decisioni strategiche, che richiedono notevoli investimenti di risorse, ci si debba consultare.

Per carità non dico mica il contrario.

Ma un conto è se devi investire 100.000€ su un macchinario, un altro se devi investire un millino o due sulla TUA formazione.

Delle due l’una, o tu non ti fidi del tuo giudizio e hai bisogno di qualcuno che ti dia delle sicurezze, oppure sono gli altri a non fidarsi di te!

Sono entrambe situazioni che danno vita a prospettive disastrose.

Dove vuoi che vada un'azienda in cui non c’è fiducia reciproca?

E come fai ad essere competitivo in un contesto economico del genere?

Riesci ad immaginare quanta confusione si genera quando le persone non riescono a prendere decisioni in maniera autonoma?

Si va incontro all'entropia...bello se fai il filosofo, molto meno se fai l'imprenditore!

Questa è quella che io chiamo la Sindrome di Ponzio Pilato!!!

Mi è capitato anche con i manager: “figata sto corso, ne parlo con il mio capo”.

Ma scusa, non è il tuo capo ad avere il problema, giusto?

Non è il tuo capo che verrà in aula, giusto?

“eh si Eugenio, ma è lui che mi approva il budget”

Va bene, ma allora non devi parlargliene, gli devi solo chiedere di approvarti il budget.

Capisci che c’è una grossa differenza?

Nel primo caso stai inserendo nel processo decisionale una persona che non ha alcuna informazione a riguardo, nel secondo stai facendo una richiesta chiara.

Quando si cerca di deresponsabilizzarsi in questo modo, ci sono due temi molto importanti che vanno approfonditi.

Il primo è la FIDUCIA.

Se è lui ad approvarti il corso, significa che c’è un problema di FIDUCIA tra di voi, NON si fida del tuo giudizio (e probabilmente neanche tu ti fidi del tuo giudizio).

Il secondo è la presa di RESPONSABILITA'!

La responsabilità di risolvere un tuo problema, è SEMPRE & COMUNQUE TUA…se il tuo capo non ti approva il budget, il corso te lo paghi da solo.....e se non sei disposto a pagartelo da solo, fa bene il tuo capo a non approvarti il budget!!!

Ma scusa, se non sei disposto tu ad investire sulla tua formazione, perché dovrebbe farlo lui?

La maggioranza dei miei studenti sono imprenditori o liberi professionisti.

In un'occasione però mi sono ritrovato in aula 3 dirigenti di altissimo livello.

Erano tutti e 3 supercazzutissimi…manco gliel’avevano chiesto il budget alla loro azienda, avevano aperto direttamente il loro di portafoglio.

Questa è la mentalità corretta, non quella di lavarsene le mani e sperare che qualcun altro si prenda la responsabilità al tuo posto.

Un altro esempio che mi viene in mente a tal proposito e che mi sta molto a cuore sono le donne.

Sono convinto che la società cambierà in meglio quando le donne riusciranno a prendere più potere nella società in cui viviamo, ma questo è un altro discorso e magari ne parlerà in un altro articolo

“Allora ne parlo con mio marito e ti faccio sapere...”.

Cazzo, già parti svantaggiata perché viviamo in una società maschilista, non ti ci mettere anche tu a peggiorare la situazione.

Ma come ne parli con tuo marito?

Ma te la immagini la scena?

“Amore, ho pensato di partecipare a questo corso X che secondo me sarebbe molto utile per RISOLVERE IL MIO PROBLEMA Y, tu cosa ne pensi?”

E intanto l'uomo che sfrutta i 4 neuroni rimasti per ragionare in silenzio:

“mmh, abbonamento a sky per vedere il calcio inglese o corso per mia moglie?...”

Risposta ufficiale:

“ma vaaa cara, sono tutte cazzate. Ne ho fatti io di corsi, lascia perdere…magari più avanti che adesso non ci sono i soldi”.

Errore 4: DECIDERE IN CONDIZIONI DI FORTE STRESS

Lo stress ti rende stupido!

Hai presente quello che se ne va sbattendo la porta senza avere ponderato le conseguenze delle sue azioni?

Io la chiamo "la sindrome del marito che si taglia le palle per fare un dispetto alla moglie!"

Quando sei sotto stress, hai un eccesso di cortisolo nel cervello che ti rincoglionisce.

Sei in uno stato emotivo confusionale, vedi le cose in maniera poco oggettiva e quindi prendi delle decisioni sulla base di percezioni del tutto errate.

In queste situazioni, il rischio di fare delle cazzate è altissimo!

Non approfondisco ulteriormente il discorso perchè ne avevo parlato anche in questo articolo

NON PROMETTERE

Errore 5: IGNORARE LE TUE EMOZIONI

In un processo decisionale le emozioni influiscano per il 95%, la parte razionale solo per il restante 5%.

Sono le nostri emozioni a comandarci, non la logica.

Quindi se ti eri convinto di essere una specie di Vulcaniano, te lo puoi scordare.

star-trek-spock1Non sei Spock di Star Trek, fidati.

Non prendi decisioni sensate se non hai imparato a riconoscere ed affrontare le tue emozioni

 

Mappe Mentale Decisioni Consapevoli

COME DECIDERE IN MANIERA CONSAPEVOLE USANDO LE MAPPE MENTALI

Un processo decisionale consapevole prevede una sequenza precisa di azioni.

Raccolta delle informazioni, elaborazione e valutazione, decisione.

La stragrande maggioranza delle persone fa esattamente il contrario!

Prima prende una decisione, poi cerca i fatti che gli confermano di aver preso la decisione giusta.

Il problema di questo approccio è che il cervello è strutturato per darti ragione, SEMPRE.

Quindi, lui troverà tutte le motivazioni valide per supportare la tua scelta e ignorare le alternative che avevi a disposizione.

Se poi tu sei in cerca di una scusa per NON fare qualcosa, BINGO!

La pigrizia, la tendenza a lottare contro ogni forma di cambiamento, farà sempre pendere la bilancia a favore dello starsene in poltrona con le mani in mano.

Quando prendi una decisione, qualsiasi essa sia, devi stare molto attento ai tranelli che ti tende la tua mente, perché se ci caschi, non solo ti creeranno dei problemi in futuro, ma sarà ancora più facile caderci le volte dopo.

Fase 1: Esplorazione del problema.

In questa fase crea una mappa mentale di tutto quello che ti viene in mente in relazione a quella determinata situazione.

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Probabilmente ci saranno delle informazioni di cui hai bisogno e, in questo caso, è necessario andare a cercarle.

ATTENZIONE però a non cadere nell’errore 3.

Mi spiego, è legittimo consultarsi con altre persone, il fatto è che devono essere le persone giuste.

Perché non puoi parlare con il socio (o il marito, o il capo) se è il caso di compiere un’azione che serve a risolvere un TUO problema.

Quella è una decisione che devi prendere da solo.

Hai bisogno di cercare dalle fonti autorevoli, persone che conoscono il problema e che hanno esperienza sull'argomento.

Chi ti sta vicino, anche se ti vuole un gran bene, ti passerebbe solo le sue paure o magari ti darebbe un suggerimento solo sulla base dei suoi interessi.

Te lo immagini se, quando ho deciso di divulgare le Mappe Mentali nel mondo del lavoro, ne avessi parlato con mia mamma?

Sai mamma, ci sono queste offerte di lavoro oppure la possibilità di intraprendere questa avventura come libero professionista, tu cosa ne pensi?

Ma che consiglio vuoi che mi potesse dare?

Ovvio che avrebbe ragionato sulla base delle SUA esperienza: “ma sai Eugenio, in questo momento è meglio un lavoro sicuro che non si sa mai nella vita”.

Piccolo problema, lei non avrebbe mai potuto capire le mie aspirazioni, la voglia di vivere in modo diverso dal suo, il mio sogno di lasciare un segno nella società…come gliele spieghi ste cosa ad una che si è fatta un culo come una capanna da quando aveva 6 anni?

Semplice, non glielo spieghi e basta, ti prendi la tua responsabilità e vai a cercare le informazioni o il supporto che ti serve da altre parti.

Se hai un sogno inseguilo TU, perché nessuno lo farà al tuo posto!

Fase 2: Valutazione della mappa.

Prendi la tua mappa e guardala.

Cosa vedi?

Ci sono delle parole ricorrenti?

Le tue emozioni sono presenti?

Te lo ricordi vero quanto influiscono le emozioni in un processo decisionale?

Se non ci sono hai dimenticando qualcosa di molto importante.

Fase 3: Ora puoi decidere in maniera consapevole.

Se hai fatto bene le prime due fasi, la terza è piuttosto automatica.

Guardi la mappa e decidi di conseguenza.

Se non riesci a decidere significa che manca qualcosa, un'informazione oppure un'emozione non affrontata.

Datti una scadenza e indaga ulteriormente l'oggetto della tua decisione.

BUONE MAPPE MENTALI
EUGENIO
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35 Responses to I 5 ERRORI che devi assolutamente evitare quando prendi una DECISIONE

  1. Giovanni FILIPPO ha detto:

    Articolo davvero interessante e ben strutturato. Il processo decisionale e’ molto ben rappresentato.

  2. Gianni ha detto:

    Quando leggo un buon articolo non riesco a farlo tutto d’un fiato, mi fermo a riflettere.
    Per leggere questo articolo ho impiegato 40 minuti, che dire.
    Grande articolo.

  3. laura ha detto:

    Grazie davvero ! Sintetico e molto chiaro!!(ho impiegato un attimo ..a leggere x capirne i contenuti..)mah ho messo in patica..(x quel che ho potuto ,in mappa..)e..arriva ancora piu kiarezza sui propi passi…grazie infinite!Eugenio!

  4. Stefania Caroli ha detto:

    Meraviglioso!…e siccome nulla accade per caso, ringrazio il mio compagno per avermi fatto conoscere il tuo mondo!

  5. Sara ha detto:

    Grazie per condividere importanti spunti di riflessione,tanto più che riguardano la vita quotidiana di tutti e quindi sono molto pratici.
    Seguo spesso contenuti di questo genere,sia tramite internet che tramite libri e trovo che lei ha un’ottima capacità di esprimere concetti apparentemente complicati in modo semplice e chiaro!Addirittura divertente!
    Nello specifico questo contenuto mi interessa molto perché spesso mi trovo a dipendere dalla scelte degli altri in quanto non mi sento di affrontarne in prima persona….quindi resto nell’attesa che “loro decidano” per me o che tutto si risolva da se’…. C’è molto su cui riflettere in questo articolo..!!

    • Eugenio Olmetto ha detto:

      Grazie 1000 Sara,

      niente “Lei” che non serve 🙂

      Penso tu abbia bisogno di lavorare sul: “non mi sento di affrontarne in prima persona”.

      C’è qualcosa che ti spaventa?
      Hai paura di sbagliare?
      O è più comodo delegare ad altri la responsabilità della scelta?

      Il punto è che, qualunque sia il motivo, lasciare ad altri la decisione NON è MAI una buona idea, perché loro non sanno cosa vuoi VERAMENTE tu, cosa sei disposta a fare etc.

      E’ un discorso generale naturalmente ma penso che renda l’idea

      Buona Giornata

      Eugenio

  6. Sara ha detto:

    Grazie per la risposta…
    Si in effetti a me non spaventa tanto prendere una decisione quanto il cambiamento che da essa scaturisce.
    Sono abituata alla mia zona di confort,che comprende il mio compagno di vita,la mia famiglia,il mio lavoro,la mia casa. Temo i cambiamenti e sto lavorando molto su questo fronte…affinché possa riuscire a farli e soprattutto viverli serenamente (lo so che possono essere molto stimolanti e portare cose buone! Ma non è facile…).

  7. Sara ha detto:

    Grazie … A presto!☺️
    Sara

  8. Vittorio Bongio ha detto:

    Buonasera Eugenio,
    sempre interessanti i tuoi blog d’informazione,le persone giuste,le persone da cui puoi imparare qualcosa questo e’quello che gia’sto attuando da mesi e vedo che gia’alcune persone mi guardano sotto un’altra ottica.I rami secchi dal giardino vanno eliminati.

  9. Giulio ha detto:

    Articolo basico che elenca regole di buon senso che va sempre bene ricordare. La complessità , la velocità’ , il lavoro di gruppo, l internazionalizzazione , la componente socioculturale operativa dell’azienda obbligano a un approccio che sappia considerare molte più variabili. L’esperienza sono un utile strumento a livello elementare. Leadership audace e altri sistemi più capaci di gestire variabili velocemente oggi sono più efficaci, semplici fa usare ed efficaci . Articolo valido per preparazione di base.

    • Eugenio Olmetto ha detto:

      Giulio confesso che ho fatto fatica a capire cosa vuoi dire e forse non ci sono neanche riuscito, per esempio la frase “L’esperienza sono un utile strumento a livello elementare” me la sono letta e riletta ma ancora non ho capito cosa significa e cosa c’entra di preciso con i contenuti dell’articolo.

      Detto questo, non condivido il concetto di “OBBLIGANO”, come se uno fosse costretto a subire la situazione esterna.

      I 5 errori di cui parlo sono applicabili a qualsiasi situazione, solo che non è il contesto che ti “obbliga” a considerare molte più variabili, sei tu che decidi l’approccio che vuoi utilizzare in base al costo che sei disposto a sostenere.

      Quindi non esiste il “DEVO” fare così perché la mia situazione me lo impone, ma: “DECIDO” di fare così perché altrimenti ci sono ripercussioni che non ho voglia di subire.

      Quando uno ha capito questa differenza allora può fare salti da gigante.

  10. Patrizia ha detto:

    Articoli molto interessante

  11. maria elisabetta ha detto:

    troppo chiaro, troppo vero,
    grazie
    stampo e tengo in agenda.

  12. Patty ha detto:

    Articolo veramente interessante. Per quanto mi riguarda, sono in forte ansia per un lavoro molto faticoso ed impegnativo, che mi è stato offerto. I tuoi consigli mi aiuteranno a decidere il meglio. Grazie!

  13. Sara ha detto:

    Ciao Eugenio! E’ un piacere leggerti! Non so se da qualche parte hai spiegato già come si costruisce una mappa mentale idonea alla propria problematica. Mi spiego:voglio mettermi davanti ad una foglio ed analizzare, con il tuo metodo, l’idea di lasciare il posto di lavoro a tempo indeterminato e avventurarmi in tutto un altro campo di cui so poco e niente ma sono certa mi appassionerà. Come devo impostare questo problema su una mappa per fare chiarezza…e non una cazzata?? Scusa il francesismo ma ci sta! Grazi e mille!!!

    • Eugenio Olmetto ha detto:

      Ciao Sara,

      Sono cose che insegno ai miei studenti più avanzati.

      Già il Decision Making è complessto, se poi l’argomento è “cosa farà della mia vita da grande”.

      Hai da raccogliere informazioni, valutarle, definire gli obiettivi, fare una Risk Analysis e, last but not least, andare a fondo sulle tue emozioni…capisci che è un problema troppo complesso per darti una risposta esaustiva in un commento ad un articolo.

      Magari parti dal leggere il mio libro (in cui c’è un capitolo dedicato alle emozioni) http://www.mappementali.net/zerostress/ e che ti spiega come ragionare in modo FUNZIONALE ai tuoi obiettivi

      In Bocca al Lupo 🙂

      Eugenio

  14. Claudio ha detto:

    Vorrei sapere di più. Grazie

  15. Andrea ha detto:

    Spesso mi sembra di sapere che cosa si deve fare, ma è un continuo rimandare poi arrivare ad un pentimento per quello che si è deciso, non sto bene con il lavoro che sto facendo ma non riesco a trovare un’alternativa valida, superati i 40 ho paura che si esauriscano le occasioni

    • Eugenio Olmetto ha detto:

      Ciao Andrea,

      c’è gente che ha creato un impero a quasi 80 anni (vedi colonnello Sanders), non vedo perché tu debba essere così sfiduciato a 40.

      Si tratta solo di rimboccarsi le maniche e darsi da fare, se procrastini nell’azione carca di capire cosa ti blocca, paura? sfiducia? confusione?…

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