Ma che ti dice il cervello! Puoi veramente fidarti di quello che pensi quando prendi le tue decisioni?

|“…mi stai forse dicendo che ho sprecato metà della mia vita?”

Sono passati 7 anni da quel momento ma lo ricordo ancora piuttosto bene.

Stavo mostrando degli esempi su come sia facile confondere le attività importanti da quelle che in realtà non lo sono, quando questo manager sulla cinquantina mi guarda con sguardo sconsolato e, senza troppi giri di parole, mi spara a freddo questa domanda:

“Eugenio, mi stai forse dicendo che ho sprecato metà della mia vita?”

Non faccio in tempo a rispondere, che inizia subito a raccontarmi che nella sua azienda funziona così, che non ci sono alternative, di quanto siano sottodimensionati, che non dipende da lui, che il capo era un vero stronzo etc. etc.

“tu non hai la più pallida idea di quanto è difficile il mio lavoro”

L’espressione di desolazione che aveva sul viso ora è sparita, sostituita da uno sguardo sollevato, come di uno che ha appena scampato un grave pericolo!

Ha fatto una domanda e poi si è dato da solo la risposta…la risposta che lo faceva stare meglio!

La Mente…mente! 

Ti racconta bugie pur di non farti soffrire.

Da allora di acqua, e di corsi, ne sono passati sotto i ponti.

A quel tipo di risposta ormai mi sono abituato, ho capito che è solo un modo che il cervello ha per difenderti da un dolore eccessivo.

Dolore causato dalla constatazione di aver commesso in passato degli errori di cui stai ancora pagando le conseguenze.

Il manager in questione soffriva molto perché non c’era dialogo con il figlio 16enne, diretta conseguenza del fatto che era stato parecchio assente mentre il ragazzo cresceva.

Ti è mai capitato di recriminare sul passato?

“come ho fatto ad essere così stupido?”

“come ho potuto lasciarmi sfuggire un’occasione simile?”

“com’è possibile che non mi sia accorto prima della fregatura?”

Sono sicuro di si, alzi la mano chi nella propria vita non hai mai preso una cantonata grossa come una casa.

Se l’errore è circoscritto ad un evento episodico poco male, dopo un po’ si supera e si va avanti.

Ma se stai ancora pagando l’errore come la mettiamo?

Come ti comporti in una situazione del genere?

Di certo non puoi rimanere nel: “come ho fatto ad essere così stupido?!” Troppo doloroso e il problema non lo risolvi comunque.

Decisamente meglio rifugiarsi in un pensiero che ti assolve dai tuoi peccati:

“non c’era altra soluzione, non potevo fare altrimenti”…seguito da lunga lista di motivazioni valide.

Vuoi avere ragione o preferisci risolvere il problema?

Quello degli orari di lavoro è un problema comune a moltissimi manager e imprenditori che conosco.

Tante ore a sgobbare e a volte portarsi anche il lavoro da finire a casa.

Ovviamente tutto questo ha ripercussioni devastanti sullo stile di vita, sui rapporti con i figli, sul tuo partner che si sente trascurato...

... e tu che ti senti PERENNEMENTE sotto pressione, combattuto tra la necessità di finire tutto quello che devi fare e l'ansia generata da quello che ti stai perdendo mentre fai le 8 in ufficio.

Anche a livello inconscio ne risenti, perché - anche se ti racconti che guadagni tanto proprio per questo - il tuo IO non è stupido e capisce bene che qualcosa non funziona in questo ragionamento!

Tutti i soldi del mondo infatti non ti ridaranno mai indietro la vita a cui stai rinunciando

Sai qual è il primo rimpianto che hanno le persone in punto di morte?

Non avrei voluto passare così tante ore al lavoro..."

... e anche se so che molte persone si sentono a disagio nel parlare di questo argomento - io credo sia bene lavorarci quando si è ancora in tempo - in modo da vivere una vita quanto più soddisfacente e appagante possibile. 

La cosa divertente, quando iniziamo a lavorare insieme, è che ognuno parte dal presupposto di essere un caso particolare, più unico che raro.

Il suo lavoro è particolare.

La sua azienda è particolare,.

Il ruolo che ricopre è particolare.

………

Io di solito non sono poi così interessato a sentire le motivazioni che hanno guidato i comportamenti passati.

Non sono un insensibile, sia chiaro, ma il PASSATO è PASSATO e, come tale, non può essere cambiato.

Certo, è utile per capire quali sono i comportamenti che si ripetono e i modelli mentali che guidano una persona.

Ma dopo qualche anno che faccio questo mestiere, ti posso assicurare che le giustificazioni sono più o meno sempre le stesse.

  • È il mio capo (collega, collaboratore, fornitore, cliente…) che è un pirla.
  • Da noi funziona così.
  • Abbiamo troppo lavoro.
  • Siamo troppo pochi.
  • Non si può fare/Non si può cambiare.
  • Non ho tempo per…
  • ……

Per carità, giustificazioni più che legittime e facilmente riconducibili al semplice fatto che in Italia si lavora mediamente di merda (ops, l’ho detto)!

Disorganizzazione, strategie confuse, zero investimenti in formazione, nessuna innovazione, meritocrazia inesistente etc. etc. nel nostro Paese sono la norma, non l’eccezione!

Quindi al massimo puoi dire di essere un caso particolare se lavori in una realtà in cui tutto gira alla perfezione, non il contrario!

Ad ogni modo, stavo dicendo che non sono interessato a sentire le motivazioni legate al passato, quella volta però ho capito che questa persona aveva soprattutto bisogno di comprensione e di lamentarsi un po’.

Quindi l’ho lasciato sfogare, tirare fuori tutte le giustificazioni di questo mondo e poi gli ho chiesto di raccontarmi la sua giornata tipo.

Giornata tipo che ad un certo punto arriva al punto fatidico:

“…..e poi esco dall’ufficio verso le 19,45 e vabbè, quello è così”.

E Io: “…eh no caro, non è così! Tu a che ora vorresti uscire?“

Un lungo tira e molla, perché secondo lui non era proprio possibile uscire prima, e finalmente:

“se riuscissi ad uscire alle 18,30 sarebbe un vero sogno.”

E Io: “Perfetto, allora iniziamo subito a lavorarci!”

…dopo 6 mesi usciva in media tra le 18 e le 18,15!

A quei tempi ero pieno di dubbi e di insicurezze.

Ero agli inizi.

Sapevo di proporre un sistema anni luce avanti a tutto quello che c'era sul mercato, ma era ancora grezzo, da raffinare...soprattutto io ero ancora grezzo come insegnante.

Quando davanti mi trovavo una persona così rassegnata, così determinata nel suo giustificarsi i suoi insuccessi, andavo in grossa difficoltà!

Quella volta decisi che non mi sarei arreso, non avrei alzato bandiera bianca senza combattere...

Se le cose non fossero andate in quel modo non sono poi tanto sicuro che adesso staresti davanti al monitor a leggere questo articolo.

Ormai questo genere di risultati da parte dei miei studenti è diventata una piacevole abitudine, ma quella è stata la prima occasione in cui ho avuto l'assoluta certezza di aver intrapreso la strada giusta.

 

Ermes Sargenti"adesso esco un’ora prima dall’ufficio"

Eugenio è una persona in gamba, molto intelligente, pragmatica, molto diretta e con una qualità eccellente, mette le persone a proprio agio.

Il mio feedback è che adesso esco un’ora prima dall’ufficio, infatti prima uscivo sempre alle 7 e mezza, adesso alle 6 e 30 sono fuori...e so che non è finita qui, posso ancora migliorare.

Il migliore investimento di sempre per mia formazione!!

Ermes Sargenti - responsabile revisione interna - Sanfelice 1893 Banca Popolare.

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Meglio una brutta verità o una bella bugia?

Come ti dicevo prima, non amo particolarmente i dialoghi rivolti al passato.

Non solo perdi tempo in qualcosa che non puoi più modificare.

Ma più ti racconti che in passato non hai avuto scelta, e più ti autoconvinci che le cose non potranno cambiare nemmeno in futuro.

È un semplice discorso di coerenza.

Se sei innocente per gli errori commessi in passato, perché non avresti potuto fare diversamente da come hai fatto, in automatico diventi impotente per il futuro, perché ti stai chiudendo la porta per qualsiasi cambiamento.

Mi segui?

Una cosa che devi sempre tenere a mente, è che il cervello ti da sempre ragione e trova sempre le risposte che stai cercando!

Vuoi un motivo per lamentarti? Lui lo trova!

Vuoi delle ragioni che confermano la tua incazzatura? Lui le trova!

Sei geloso? Troverà tutti i fatti che giustificano la tua gelosia!

Non vuoi fare una cosa? Lui troverà 1000 ragioni per cui non ne vale la pena.

Il problema vero non sono mai le condizioni esterne, ma è come tu reagisci a queste condizioni che fa la differenza!

Se ti trascini da tempo un problema, significa che stai prendendo delle decisioni e compiendo delle azioni che non ti aiutano a risolvere questo problema.

Se tu invece di ammettere di aver commesso degli errori, inizi a cercare tutte le motivazioni per cui sei stato “costretto”, “non avevi alternative”, “non potevi fare di meglio”, il cervello vai tranquillo che te ne trova quante ne vuoi…

Ma è meglio credere ad una bella bugia, e cioè che gli errori commessi non dipendevano da te? 

Oppure accettare una brutta verità, quella che stai pagando per errori che anche tu hai commesso?

Non so come la pensi tu, ma io la vedo così:

errare è umano …perseverare però è un po’ da pirla.

4 cose che devi sapere quando prendi una decisione

Con un po’ di lavoro specifico ti renderai subito conto di quando te la stai raccontando e di quando invece sei sulla strada giusta:

Per darti un aiuto ti do qualche indicazione, prestaci attenzione e vedrai che ti saranno molto utili.

 

==> Regola N° 1: Il tempo NON si trova, si dedica!

Ogni volta che inizi a raccontartela con frasi del tipo: “appena trovo un po’ di tempo…”, “la prossima volta lo faccio…”, “quando ricapita l’occasione…” sappi che è una cosa che molto probabilmente non farai MAI.

È il modo carino che ha il tuo cervello per confortarti dicendoti che stai prendendo in carico la cosa…senza però prenderla realmente in carico!

 

==> Regola N° 2: Verifica che la giustificazione sia coerente!

“Fumo perché mi rilassa” non è coerente, visto che il fumo è un eccitante.

“Non ho tempo per…” NON è coerente, al massimo puoi dire, questa cosa non è sufficientemente importante perché io gli dedichi del tempo!

Quando poi il “Non ho tempo per…” include la negazione della tua persona, allora si è al massimo dell’incoerenza, perché se non riesci a dedicare del tempo a te stesso, che fino a prova contraria sei l’imperatore assoluto del tuo mondo, a chi o cosa dovresti dedicare il tuo tempo?

Quando prendi una decisione, verifica che la giustificazione che porti per fare o non fare una cosa sia coerente, se non lo è, scartala!

 

==> Regola N° 3: Prevenire è meglio di curare…ma è molto più difficile!

Guardati in giro, la maggior parte delle persone conduce una vita sana o mica tanto? Eppure tutti sappiamo che prevenire è meglio di curare, o no?

Si, lo sappiamo tutti, ma manca un pezzo.

Prevenire richiede molto più focus, molta più visione del futuro, molta più capacità di fare le cose quando non sono urgenti…ovvio che non puoi instaurare un dialogo con tuo figlio quando ha 16 anni se non l’hai praticamente cagato fino a quel momento. Devi iniziare a farlo quando è nella pancia e continuare a farlo finché il dialogo non sarà la diretta conseguenza di tutto il lavoro che hai fatto prima.

 

==> Regola N° 4: Pigrizia batte Cambiamento 10-0!

Tranne casi rarissimi, le persone rifiutano il cambiamento come se fosse la peste. Anche i proverbi ci danno sostegno: “chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quello che lascia non sa quello che trova”, “chi s’accontenta gode” …è un inno alla conservazione dello status quo.

Purtroppo però non puoi migliorare, non puoi crescere se non effettui dei cambiamenti.

Se non ti muovi, se ti adagi e stai fermo pensando di conservare la tua posizione, in realtà stai arretrando, perché il mondo è in continua evoluzione.

Cambiare una qualsiasi situazione richiede focus e impegno, ed è una caratteristica che solo i grandi possiedono.

Persone di successo Vs Perdenti

Come decidere in maniera consapevole usando le Mappe Mentali

Un processo decisionale consapevole e non deviato dagli inganni di cui abbiamo parlato sopra prevede una sequenza precise.

Raccolta delle informazioni, elaborazione e valutazione, decisione.

La stragrande maggioranza delle persone fa il contrario, prima decide, poi cerca i fatti che supportano la sua decisione.

La fregatura è che, come ti ho già spiegato, il cervello ti da sempre ragione, quindi troverà tutte le motivazioni del mondo per supportare la tua decisione e ignorare tutte le alternative.

Se poi tu stai cercando una ragione per non fare qualcosa, allora ti viene in soccorso anche l’inconscia pigrizia, che lotta contro ogni forma di cambiamento e quindi avrai sempre 1.000 ragioni valide per non attivarti.

Quando prendi una decisione, qualsiasi essa sia, devi stare molto attento ai tranelli che ti tende la tua mente, perché se ci caschi, non solo ti creeranno dei problemi in futuro, ma sarà ancora più facile caderci le volte dopo.

Mappe Mentale Decisioni Consapevoli

Fase 1: Esplorazione del problema.

In questa fase crea una mappa mentale di tutto quello che ti viene in mente in relazione a quella determinata situazione. 

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Fai molta attenzione, NON devi giudicare quello che viene fuori, devi solo mapparlo, tirarlo fuori dalla tua testa e metterlo su carta, avrai tempo in seguito per esprimere delle valutazioni.

Fase 2: Valutazione dei fatti.

Guarda cosa è venuto fuori nella tua mappa.

Ci sono concetti chiave ricorrenti?

Le tue emozioni sono presenti?

Hai messo tutto o senti che manca ancora qualcosa.

Sicuro di non esserti fatto influenzare e che, sotto sotto, avevi già deciso e hai solo cercato tutte le motivazioni a supporto della tua decisione?

Se così fosse inverti la decisione e rimappa tutto quanto.

Fase 3: Ora puoi decidere in maniera consapevole.

Se hai fatto bene le prime due fasi, la terza è semplice.

Guardi la mappa e decidi di conseguenza.

Qual è il tuo obiettivo?

Qual è il prezzo da pagare per raggiungerlo?

Sei disposto a pagarlo?

Quali azioni dovrai compiere per raggiungerlo? etc. etc.

 

BUONE MAPPE MENTALI

EUGENIO

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40 Responses to Ma che ti dice il cervello! Puoi veramente fidarti di quello che pensi quando prendi le tue decisioni?

  1. angela ha detto:

    Molto interessante…..fa fermare i motori al pensiero di dove realmente la mente ci stia portando

  2. massimiliano ha detto:

    una chiara analisi della situazione in cui spesso ci si trova.

    ne farò tesoro

  3. janette ha detto:

    hai detto delle sacro sante verità! grazie per i tuoi consigli

  4. Memole ha detto:

    Molto interessante

  5. Dana ha detto:

    Riflessioni a cui giungiamo a volte anche soli tuttavia altrettanto soli facciamo finta di non averci pensato…. e ritorniamo a far finta di nulla ….
    Buona giornata grazie

  6. Anna ha detto:

    Grazie,

    davvero chiaro e illuminante. L'unica cosa che mi stona un pò è il termine "regola": se davvero dobbiamo "liberarci" da schemi pre-costituiti (anche dal nostro cervello), questo non è il termine più costruttivo, perchè ogni "regola" "ingabbia" o quanto meno "ingessa".

    Ciao.

    • Eugenio Olmetto ha detto:

      Grazie a te Anna.

      Non è che dobbiamo liberarci in assoluto dagli schemi pre-costituiti, dobbiamo liberarci di quelli che non ci servono o che addirittura ci danneggiano.

      Se vuoi puoi chiamarle LineeGuida (anche se il significato è meno incisivo ovviamente).

      In questo caso, le ho chiamate "regole" perchè conosco molto bene i meccanismi che guidano le persone…quando una persona dice, "appena ho un attimo di tempo mi ci metto", sono sicuro al 99% che non ci si metterà mai.

      99% perchè ogni regola ha le sue eccezioni naturalmente, però è importante capire come ci inganniamo e perchè ci trasciniamo un certo tipo di problemi.

      In questo caso è importante per te capire che non si tratta di darsi delle regole, che effettivamente possono farti sentire in gabbia e quindi sortire l'effetto opposto.

      Ma semplicemente di iniziare a comprendere alcuni meccanismi di difesa che alla fine si rivelano dannosi.

      Quindi la prossima volta che ti dici: "appena ho un attimo mi ci metto", puoi far accendere la lampadina e dire: "no attenzione, così so che non mi ci metterò mai.

      E' veramente importante sta cosa?

      Quanto mi sta costando?

      Cosa succede se non la faccio?

      Cosa mi sto perdendo?".

      Se non è importante chiudi il file (e vedrai che liberazione dallo stress), in caso contrario, se ti dici: "no cacchio sto problema voglio risolverlo" inizi a pianificare QUANDO lo farai e prendi un impegno con te stessa.

      ok?

      Buone Mappe Mentali 🙂

      Eugenio

  7. […] In questo articolo ti ho spiegato qual è il processo decisionale corretto. […]

  8. Ester ha detto:

    Salve!

    Ho scorazzato da un articolo all'altro in questo blog, non so se li ho letti tutti o me ne è sfuggito qualcuno. Che dire! sono ester-efatta di nome e di fatto ( chiedo venia per il gioco di parole 😉 ) in maniera positiva ovviamente.

    Finalmente ho trovato pane per i miei denti, qualcuno che "scrive come si parla" che è chiaro, eplificativo, profondo, che arriva al nocciolo della questione dissipando la nebbia per arrivare alla messa in pratica del concetto.

    Da un pò di anni a questa parte mi sto dedicando alla mia crescita personale, anche se non sono più una ragazzina, visto che vado per i 56; ho sempre "sospettato" che ci fosse qualcosa di più di quello che ho imparato, ho sempre cercato di placare la mia sete di conoscenza attraverso svariate letture di filoni che spaziano dalla psicologia alla PNL alla quantica al Nuovo Testamento. Mi sono anche iscritta a diversi blog di crescita personale, pensiero positivo e via dicendo. Tutte persone qualificate, per carità! ma stringi stringi, mancava sempre qualcosa, c'era sempre un qualcosa che sfuggiva, che mi lasciava una piccola sensazione di vuoto, per meglio dire, di incompletezza: a lato pratico, che dovevo fare? Mi sentivo un pò come una neonata affamata messa davanti ad un piatto di tagliatelle!

    Quando ho letto i post in cui si parlava di frequentazioni ai corsi e del dopo-corso, mi son rivista tale e quale!

    Adesso sono sicura che ho trovato ciò che cercavo, finalmente strategie chiare che rispondono alle domande chi-quando-dove-perchè-come GRANDIOSO!!! Ho la testa in ebollizione, adesso mi sento come un bottiglione pieno di acqua e sabbia appena rivoltato su se stesso: la sabbia (le nozioni) hanno intorbidito l'acqua (il liquido del mio cervello, il veicolo delle sinapsi) e c'è un caos creativo che col tempo (un passo dopo l'altro, nozione/pratica)  depositerà ogni singolo granello al proprio neurone e il liquido tornerà limpido.

    Non so se ho reso l'idea di quello che voglio esprimere, ma sta di fatto che sono entusiasta. Questo incontro cade proprio a fagiolo. Ho iniziato una nuova attività lavorativa in un netwok marketing perchè credo sia l'unica alternativa (almeno per il momento) al lavoro tradizionale, è semplice sia da svolgere sia da duplicare, ma non è facile.

    Io sento che mi mancano delle competenze, come per esempio l'autogestione, il parlare con potenziali clienti e/o affiliati e diverse altre cose, ma sono anche altrettanto convinta che una volta imparato a mappare con quel che ne segue, tutto si semplificherà.

    Ieri ho scaricato e stampato LAVORA MEGLIO CON LE MAPPE MENTALI che ho già letto due volte, ho cominciato la mia mappa personale e mi diverto nel farlo, ho visto anche gli schemi sul pc, ma vuoi mettere il gusto di "ridisegnare"la propria storia??

    Oggi pomeriggio ho compilato il form per il corso, poi ho ripreso la lettura del blog e ora, a notte fonda mi ritrovo qui a scrivere la mia gratitudine perchè non posso aspettare domani, anche se domani è già adesso, va bhè, sorvoliamo!

    Tutto quello che ho letto è illuminante perchè mi ha dato la possibilità appoggiare la griglia, lo scheletro o il modello che dir si voglia, sopra le mie situazioni ed evidenziare ciò che non è corretto o utile o importante, ma soprattutto è utile vedere che si può venire fuori da una posizione o stato che non ci piace, che non produce quello che vorremmo.

    Ho rifatto il pieno d'ossigeno (ero agli sgoccioli) per combattere contro quella stramaledetta rassegnazione, che è mia nemica da che ho cominciato ad avere l'uso della ragione.Per carattere sono una che si piega, ma non si spezza, tante volte la vita mi ha fatto battere il naso per terra, ma ho sempre rialzato la testa al momento opportuno. Solo ultimamente ero un pò vacillante e credo di conoscerne anche le cause, ma qui c'è la mia medicina. Lo so, lo sento.

    GRAZIE,GRAZIE e ancora GRAZIE.

    Ester

    P.S.l'e-book è scritto molto in piccolo… non è per caso una strategia per farci fare subito le mappe!!?!??! 😉 

    • Eugenio Olmetto ha detto:

      Ester mi sono commosso e sono rimasto senza parole, che posso dirti se non:

      GRAZIE a te per il tuo bellissimo feedback.

      Continua così,  vedrai che le Mappe Mentali ti aiuteranno a dissipare quella nebbia che c'è stata finora.

      A presto e…

      Buone Mappe Mentali 🙂

      Eugenio

       

  9. Claudio ha detto:

    sono anni che le ho scoperte e sono fantastiche
    mi aiutano a memorizzare tutto
    Claudio

  10. Monica ha detto:

    bellissimo articolo…chiaro,molto interessante da leggere,coinvolgente…fa venire voglia di approfondire,fila tutto così bene…è raro trovare tanta semplicità in questo genere di argomenti!

     

  11. Raffaella Bagni ha detto:

    Grazie mille.. ho trovato questo articolo molto interessante scoprendo che già un.po il mio stile di vita è questo… quando ho un problema..una difficoltà mi ci focalizzo finché non passo avanti… pronta per una nuova avventura . Non so ancora usare le mappe.. ma ugualmente sapevo che crogiolarsi nelle scuse o giustificazioni non serviva a nulla..e non l ho mai fatto. Sono cresciuta con questo detto impresso nella mente ” se c è rimedio perché t arrabbi? E se non c è rimedio..perché t arrabbi? ” e così sono sempre andata avanti col sorriso stampato nella mia testa però..
    Buona vita a tutti… e grazie mille per questo nuovo imput che sicuramente migliorerà ancora la.mia vita..
    P.S. Io Amo i Cambiamenti

  12. Nuvolone sara ha detto:

    Che fa di un uomo un vero uomo?
    Combattere per le la giustizia è la verità !……
    A costo della sua propria esistenza.🌹

  13. Antonella ha detto:

    Grazie, è bello aiutare le persone a vivere con gioia. Sei un dono

  14. Alessandro ha detto:

    non penso sia una regola quello che è scritto, poichè INDIMOSTRABILE, inoltre ciascuno agisce e reagisce in base a tanto fattori legati dalle singolari esperienze personali, passate, presenti e a quelle che potenzialmente pensa siano le future. Bisogna valutare sempre cosa si fa, e non cosa si pensa, poichè il pensiero è frutto di molteplici fattori a cui nessuno può dare una valutazione ponderale.

  15. Alessandra ha detto:

    Avevo già sentito parlare di mappe mentali…ma non avevo capito bene come usarle praticamente…questa è una seconda opportunità!Grazie

  16. Mariella ha detto:

    molto interessante… Leggo l’ebook e torno con un feedback + puntuale. Mariella

  17. carla ha detto:

    D’accordo su tutto, ma da ex fumatrice (ho smesso 25 anni fa) ritengo sia vero che l’atto di fumare rilassa.

  18. Marco ha detto:

    D’accordo anch’io

  19. Alessandra ha detto:

    Mi hai aperto un mondo …

  20. Laura ha detto:

    L’articolo è interessante e stimolante…insinua dubbi e domande…ciò che non contempla sono le “esternalità”…quelle resistenze che ognuno di noi incontra nella sua strada e che rendono l’agire razionale molto più problematico…l’introspezione e il mettersi costantemente sotto esame a volte sono tiranni, ma sono uno dei pochi modi che conosca per non fossilizzarsi in ciò che si è senza tentare di migliorare. Complimenti perchè, pur affermando concetti più o meno noti, è riuscito a renderli talmente lineari e così efficaci da farci sentire tutti un po’ più forti…

    • Eugenio Olmetto ha detto:

      Grazie per il feedback Laura,

      le “esternalità” fanno parte della vita, dipende molto dall’abitudine della persona a saper affrontare quello che viene da fuori.

      Anche questa è una competenza, più ci si abitua a lottare e a non darsi per vinti, più diventa facile farlo.

      Al contrario più ci si abitua ad arrendersi e più diventa facile arrendersi…

      a noi la scelta 😉

  21. cinzia bianchini ha detto:

    Ho letto con molta attenzione quanto scritto ma se devo dire la verità faccio un po’ fatica a metterlo in pratica probabilmente per la troppa polvere che mi circonda e che non fa respirare i miei neuroni.

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